La Progenie Di Cthulhu by Gianni Pilo

autore:Gianni Pilo [Pilo, Gianni]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
pubblicato: 1988-03-14T23:00:00+00:00

3.

Le strade della città erano ormai semideserte. Una macchina nera sfrecciava velocissima, ignorando completamente il codice stradale. Passò a un semaforo rosso, si infilò in una via a senso unico nella direzione vietata, costringendo a una sterzata violenta un'altra macchina che veniva dalla parte opposta, e poi su immise su una superstrada accelerando ancora.

Dopo qualche chilometro, si fermò all'ingresso di un grande campo recintato e sorvegliato da sentinelle, che sembrava un aeroporto militare. Frenò di colpo, con un grande stridore di pneumatici. Il conducente abbassò il vetro del finestrino, mostrò un pass. La sentinella scattò sull'attenti, salutò militarmente e alzò la sbarra.

La macchina ripartì con uno scatto rabbioso, poi puntò verso la sagoma di un grosso hangar che spiccava nell'oscurità, più nero del nero della notte.

Due soldati armati montavano di guardia davanti alla porta dell'hangar. Sull'uscio era stampigliato un simbolo: una H e il numero 5.

Le portiere dell'auto si aprirono. Scesero in tre. Un bianco alto e dinoccolato, un negro dall'aria distinta, una bella donna elegante dai movimenti bruschi, autoritari.

Entrarono nell'hangar e si avviarono a passo svelto per un lungo corridoio. Mentre procedevano, il negro si rivolse alla donna.

«Appena ci hanno informati, ho dato ordine di isolare completamente il molo, e di mantenere il segreto assoluto.»

La donna rispose senza neppure girare la testa.

«Ha fatto bene, Young. Applichi alla lettera il piano d'emergenza numero sette. Ha avvertito il generale Hasen?»

«Sì,» disse Young. «La squadra di specialisti è già in volo. Arriveranno qui fra un paio d'ore.»

La donna si soffermò per un istante.

«E l'uomo che si è salvato?»

«È appena uscito dal settore decontaminazione. È un certo Tenente Arras, della Polizia Portuale. È stato lui ad avvertirci..»

Proseguirono. Young si arrestò davanti a una porta.

«È qui.»

Gli altri due entrarono, mentre Young teneva aperta la porta. Era una stanza spoglia, grigia, divisa in due da una parete di vetro. Oltre quel grande cristallo c'era soltanto una sedia. Arras era lì, quasi rannicchiato, drappeggiato in una pesante coperta militare che gli ricadeva sui piedi e che lo faceva sentire spaventosamente ridicolo. Appena scorse i visitatori, balzò in piedi e cominciò a parlare. Poco a poco, la sua cordialità iniziale svanì. Nessuno aveva l'aria di volersi degnare di rispondergli. Arras cominciò a gesticolare, facendo acrobazie per riuscirci senza mollare la coperta che si teneva strategicamente stretta addosso. Ma era inutile. Cominciò a chiedersi se la sua metà della stanza era isolata acusticamente. E la donna, quella bella donna elegante, lo guardava come un animale da esposizione...

Senza far caso alle smorfie di Arras, la donna chiese a Young: «Il soggetto è stato decontaminato?»

«È stato supposto a tutti i possibili processi di sterilizzazione. Sono pronto ad escludere che porti addosso qualunque tipo di microrganismo conosciuto.»

La donna continuò a scrutare con freddezza il povero Arras, che si agitava e cominciava vagamente a immaginare quello che doveva provare un pesce in un acquario di fronte a un gruppo di visitatori.

«Già. Ammesso che questa volta ci troviamo alle prese con qualcosa già noto...»

Arras, adesso, aveva cominciato a prendere a pugni la vetrata. La donna premette il pulsante dell'intercom.

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